Chi di noi vorrebbe essere un miglior leader, o un miglior tennista, o parlare almeno 3 lingue? Tutti noi vogliono migliorare in qualcosa sia nella nostra vita personale quanto in quella professionale.
Ma cosa dobbiamo realmente considerare per farlo?
Una storia..per capirci
Qualche mese fa mi è saltato in mente di provare per la prima volta ad andare su uno skateboard, forse un pò inusuale per la mia età, ma mi sono detto: perchè no? Allora Amazon e il giorno dopo avevo tra le mani il mio skate. Il tempo di vedere qualche tutorial su youtube per "conoscere" le regole di base per stare su uno skate ed il weekend successivo ero sorridente al parco per provarlo per la prima volta. Trascorsi 10 minuti dove stavo iniziando a fare qualche passo timoroso provando a lasciarmi andare; ad un certo punto, senza neanche sapere come, mi sono ritrovato a terra cadendo sul gomito. In quel momento ho immediatamente compreso che la distanza tra la mia rappresentazione ideale (io con lo skateboard spensierato in giro per la città) e la cruda realtà (io a terra soccorso da qualche signora che passeggiava nel parco) era davvero ampia. Nel mezzo c'era il mio percorso di apprendimento nel saper andare su uno skate, ma quando mi sono posto la domanda "Sei pronto ad affrontare il percorso?" mi sono subito risposto "assolutamente no, preferisco continuare a giocare a tennis, cosa che faccio da 25 anni..."
So what?
Nell’attuale economia della conoscenza, dove i contenuti oramai stanno sempre più diventando una commodity, sempre più persone hanno la possibilità di acquisire competenze per migliorare come professionisti e allo stesso tempo buona parte delle aziende investono in programmi formativi con l'ambizione di generare miglioramenti.
Non a caso siamo sommersi da video, libri, articoli (tra cui questo, in parte) finalizzati a farci migliorare e le aziende sono tempestate di proposte di percorsi formativi che si focalizzano sullo sviluppare specifiche competenze, per migliorare, migliorare, migliorare...
...Ma quanto stiamo davvero migliorando rispetto ai punti dove vorremmo / ci dicono di migliorare?
Se la risposta è “poco” sappiate che non siete gli unici.
Nello sviluppo di una nuova competenza, qualunque essa sia, dall'andare su uno skate ad esercitare una leadership empatica fino ad orientarsi nel mondo dell'intelligenza artificiale, non è solo importante sapere come apprenderla, ma è determinante sapere perchè apprenderla e soprattutto...Quale prezzo siamo disposti a pagare per apprenderla?
L’apprendimento è un processo difficile, dove siamo costretti ad uscire dalla famosa comfort zone per entrare nella cosiddetta learning zone. In questo passaggio viviamo un’esperienza di disorientamento, dove non ci sentiamo a nostro agio, proprio in quanto non traiamo immediato beneficio dal realizzare quell'attività che stiamo apprendendo, anzi, spesso ci sentiamo inappropriati.
Pensate ad esempio alla sensazione provata quando avete iniziato a fare uno sport nuovo in particolare in età adulta, o quando avete appreso una nuova lingua, o a presentare in pubblico, la sensazione di non sentirsi a proprio agio è tale da poter farci abbandonare l’attività.
Per questo motivo è importante essere consapevoli non solo delle modalità con cui si apprende, ma soprattutto di quale sia la motivazione che ci spinge ad apprendere, in modo da valutare se tale motivazione possa essere superiore ai costi personali che si celano durante il percorso di apprendimento.
Pertanto, ogni volta che vorrete migliorare in qualcosa, non chiedetevi solo come fare, ma provate a porvi quelle che nel coaching definiamo "domande potenti", ovvero:
Quanto è importante per voi migliorare quell'aspetto?
Cosa siete disposti a pagare in termini personali per generare tale miglioramento?
Cosa siete disposti ad abbandonare per migliorare quella competenza?
Solo in questo modo potete davvero comprendere se vi siano le condizioni preliminari per iniziare il vostro viaggio di apprendimento (magari in skate).
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